Il Latino veicolo di universalità liturgica!

 

La liturgia del Rito Romano, a partire dal IV secolo si è diffusa in Europa e prima ancora in Africa, solo ed esclusivamente in lingua Latina. Per secoli questa è stata la lingua del colloquio con il Signore. Nel XXI secolo forse  il latino non può più trovare il suo posto nella Liturgia?

 

Decisamente rispondiamo no! E lo diciamo con la Chiesa.

 

Il Codice di Diritto Canonico che regola l’attività liturgica e legislativa di tutta la Chiesa Cattolica Occidentale e quindi di rito Latino, emanato nell’anno 1983 decreta: La Celebrazione Eucaristica venga compiuta in lingua latina o in altra lingua, purché i testi liturgici siano stati legittimamente approvati” (Canone 928).

 

Ecco quindi che la prima opzione rimane il Latino, cui possono seguire le lingue moderne. Una Messa celebrata in Latinosecondo il rito di Paolo VI e con le letture nella propria lingua di appartenenza linguistica aiuta a capire il senso “universale” di ciò che la Chiesa compie all’Altare! Del resto se analizzassimo il Messale Romano in lingua Italiana (ed. 1983) troveremmo che esso contiene comunque testi in latino che possono essere cantati dal Sacerdote e dall’assemblea in latino: il Gloria, il Credo, l’Agnus Dei ed il Padre nostro e volendo tutte le Antifone del Messale: canto di ingressooffertorio e comunione).

 

Del resto fu il Concilio Ecumenico Vaticano II a illuminare la mente del legislatore canonico. Nelle intenzioni dei Padri Conciliari era presente il desiderio dell’introduzione delle lingue moderne nella Liturgia (soprattutto nella prima partedel Rito: la Liturgia della Parola o Parte Didattica della Santa Messa), desiderio già espresso da Pio XII, e nei secoli precedenti da numerosi tentativi di riforma. L’introduzione delle lingue nazionali però non doveva estendersi a tutta la Messa. Infatti non si doveva, secondo i Padri del Concilio,snaturare la seconda parte del Rito Romano vigente (la Parte Sacrificale) che rimaneva così come era stata ordinata da sempre: in latino. [Si confronti al riguardo, il Missale Romanum del 12 marzo 1965, edito, per la prima volta in versione bilingue, a conclusione e a“sigillo” del Concilio Ecumenico Vaticano II, e rimasto in uso fino al 2 aprile del 1969].

 

Ma perché il latino? Perché con esso si è espresso per secoli il patrimonio liturgico e di preghiera della Chiesa innanzitutto, e poi dei singoli.

 

L’opportunità di conservare questa lingua non risiede in un cammino a ritroso che porta il fedele a trovarsi nella difficoltà di non comprendere ciò che ascolta o ciò che dice. Oggi come allora la Chiesa afferma la necessità del Latino per creare una comunità di fede e di orazione che loda e benedice il Signore in modo uniforme e universale, nel rispetto delle proprie tradizioni culturali e religiose.

 

In un mondo governato dalla frammentazione e da una distorta globalizzazione che non valorizza le identità ma le annienta, la preghiera del cristiano di qualsivoglia nazione, che si rivolge all’unico Padre nella medesima lingua e nell’unica preghiera comunitaria, rappresenta una risposta chiara ed eloquente di unità nella diversità propria di coloro che hanno deciso di seguire Cristo e il suo Vangelo.

 

Dall’ultimo Sinodo sull’Eucaristia suggellato dal Santo Padre Benedetto XVI si è individuata la necessità che negli Incontri Internazionali, specie quelli che coinvolgono i giovani, sia utilizzata nei momenti liturgici la lingua latina.

 

L’Istruzione Redemptionis Sacramentum afferma: La Messa si celebra o in lingua latina o in altra lingua, purché si faccia ricorso a testi liturgici approvati a norma del diritto. Salvo le celebrazioni della Messa che devono essere svolte nella lingua del popolo secondo gli orari e i tempi stabiliti dall’autorità ecclesiastica, è consentito sempre e ovunque ai Sacerdoti celebrare in latino (n.112). Ciò  fa comprendere bene che, chi celebra la Messa in Latino, segue quanto il Magistero afferma e consiglia.

 

Il compito dei Sacerdoti è sempre quello di formare ed aiutare il popolo che gli è affidato. In questo impegno c’è anche quello oneroso e spesso tralasciato della formazione liturgica dei fedeli. In questo contesto dovrebbe allora trovare posto unadiffusione della lingua latina nei limiti del possibile da concretizzare con la scelta di introdurre Messe o altre preghiere, se non completamente in latino ma almeno nelle parti più importanti.

 

Per fare questo bisogna ascoltare l’invito che il Papa stesso fa ai Sacerdoti perché: “fin dal tempo del seminario, siano preparati a comprendere e a celebrare la Santa Messa in latino, nonché a utilizzare testi latini e a eseguire il canto gregoriano”. (Sacramentum Caritatis n.62).

 

Una Messa celebrata in Latino da un Sacerdote che ne ha preparato bene il senso ed il contenuto non potrà che aumentare lo zelo e la partecipazione dei fedeli con i quali si è impegnato perché attingano abbondantemente alle fonti della Tradizione della Chiesa e siano innestati nella loro specifica identità.

 

- Sintesi dell’ORDINARIO DELLA S. MESSA -

 

PREGHIERE AI PIEDI DELL’ALTARE

Un colpo di campana annuncia l’ingresso dei Ministri e del Sacerdote, che fanno la riverenza e si inginocchiano davanti all’altare.

In ginocchio

S. In nòmine Patris et Fìlii + et Spìritus Sancti.
M. Amen.
S. Introìbo ad altàre Dei.
M. Ad Deum qui laetìficat iuventùtem meam.
Segue il salmo “Iudica me” che esprime il desiderio di salire all’altare
S. Adiutòrium nostrum + in nòmine Dòmini.
M. Qui fecit caelum et terram. 

S. Nel Nome del Padre, del Figlio, + e dello Spirito Santo.
M. Amen.
S. Mi accosterò all’altare di Dio.
M. A Dio, che rende lieta la mia giovinezza.

S. Il nostro aiuto è nel Nome del Signore.
M. Che ha fatto il cielo e la terra.

Confiteor del celebrante
Il Sacerdote, a mani giunte, fa l’inchino profondo e dice accusandosi davanti a Dio di aver peccato
:

S. Confìteor Deo Omnipotènti,
Beàtae Marìae semper Vìrgini,
Beàto Michaéli Archàngelo,
Beàto Ioànni Baptìsta,
Sanctis Apòstolis Petro et Paulo,
òmnibus Sanctis et vobis, fratres,
quia peccàvi nimis cogitatiòne, verbo et òpere
(Percutit sibi pectus ter, dicens:)
Mea culpa, mea culpa, mea màxima culpa;
Ideo precor beàtam Marìam semper Vìrginem,
Beàtum Michaèlem Archàngelum,
Beàtum Ioànnem Baptìstam,
Sanctos Apostòlos Petrum et Paulum,
omnes Sanctos, et vos fratres,
oràre pro me ad Dòminum Deum Nostrum.

M. Misereàtur tui Omnìpotens Deus, et dimìssis peccàtis tuis, perdùcat te ad vitam aetèrnam.
S. Amen. 

S. Confesso a Dio Onnipotente,
alla Beata sempre Vergine Maria,
a San Michele Arcangelo,
a San Giovanni Battista,
ai Santi Apostoli Pietro e Paolo,
a tutti i Santi e a voi, fratelli,
che ho troppo peccato con il pensiero, la parola e l’azione,
(si percuote il petto tre volte, dicendo:)
per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa.
Perciò prego la Beata sempre Vergine Maria,
San Michele Arcangelo,
i Santi Apostoli Pietro e Paolo,
tutti i Santi e voi, fratelli,
di pregare per me il Signore Dio nostro.
M. Dio Onnipotente abbia misericordia di te e, perdonati i tuoi peccati, ti conduca alla vita eterna.
S. Amen.

Confiteor dei fedeli

Assoluzione
Rimette soltanto i peccati veniali; perciò, non esime dal dovere di confessarsi, se si è commesso un peccato mortale, per non ricevere indegnamente il Corpo di Cristo
.

S. Indulgèntiam, + absolutiònem et remissiònem peccatòrum nostròrum trìbuat nobis Omnìpotens et Misèricors Dòminus.
M. Amen.
S. Deus, tu convèrsus vivificàbis nos.

M. Et plebs tua laetàbitur in te.
S. Ostènde nobis, Dòmine, misericòrdiam tuam.
M. Et salutàre tuum da nobis.
S. Dòmine, exàudi oratiònem meam.
M. Et clamor meus ad te vèniat.
S. Dòminus vobìscum.
M. Et cum spìritu tuo.
S. Orèmus.

S. O Dio, tu, volgendoti verso di noi, ci donerai la vita.
M. E il tuo popolo gioirà in te.
S. Mostraci, Signore, la tua misericordia.

M. E donaci la tua salvezza.
S. Signore, ascolta la mia preghiera.
M. E il mio grido giunga fino a te.
S. Il Signore sia con voi.
M. E con il tuo spirito.
S. Preghiamo.

Il celebrante sale all’altare recitando altre preghiere per poi baciare l’altare dove sono custodite le reliquie dei santi.  S. Dio, Onnipotente e Misericordioso, ci conceda il perdono, l’assoluzione e la rimessione dei nostri peccati.

Nelle messe solenni si incensa l’altare, simbolo di Cristo, poi il celebrante si porta davanti al messale a destra dell’altare e legge l’antifona all’Introito della Messa del giorno 

In piedi

KYRIE
 

Si cantano tre invocazioni a ciascuna Persona della Trinità.

S. Kyrie, eléison.
M. Kyrie, eléison.
S. Kyrie, eléison.
M. Christe, eléison.
S. Christe, eléison.
M. Christe, eléison.
S. Kyrie, eléison.
M. Kyrie, eléison.
S. Kyrie, eléison. 

S. Signore, pietà.
M. Signore, pietà.
S. Signore, pietà.
M. Cristo, pietà.
S. Cristo, pietà.
M. Cristo, pietà.
S. Signore, pietà.
M. Signore, pietà.
S. Signore, pietà.

GLORIA (se il Proprio non indica altrimenti)
Si canta a strofe alterne, come indicato
.

Glòria in excèlsis Deo.
Et in terra pax homìnibus bonae voluntàtis.
Laudàmus te.
Benedìcimus te.
Adoràmus te.
Glorificàmus te.
Gràtias àgimus tibi propter magnam glòriam tuam.
Dòmine Deus, Rex caelèstis, Deus
Pater Omnìpotens.
Dòmine Fili Unigènite, Iesu Christe.
Domine Deus, Agnus Dei, Fìlius Patris.
Qui tollis peccàta mundi, miserère nobis.
Qui tollis peccàta mundi, sùscipe
deprecatiònem nostram.
Qui sedes ad dèxteram Patris, miserère nobis.
Quòniam Tu solus Sanctus.
Tu solus Dòminus.
Tu solus Altìssimus, Iesu Christe, cum Sancto Spìritu, in glòria + Dei Patris. Amen. 

Gloria a Dio nell’alto dei Cieli.
E pace in terra agli uomini di buona volontà.
Noi ti lodiamo.
Ti benediciamo.
Ti adoriamo.
Ti glorifichiamo.
Ti ringraziamo, perché grande è la tuia gloria.
O Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre Onnipotente.
O Signore, unico Figlio, Gesù Cristo.
O Signore, tu sei Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre.
Tu che porti i peccati del mondo, abbi pietà di noi.
Tu che porti i peccati del mondo, accogli la nostra supplica.
Tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi.
Perché Tu solo sei Santo.
Tu solo sei il Signore.
Tu solo, o Gesù Cristo, sei l’Altissimo, con lo Spirito Santo, nella gloria + di Dio Padre. Amen.

S. Dòminus vobìscum.
M. Et cum spìritu tuo.
S. Orèmus. 

S. Il Signore sia con voi.
M. E con il tuo spirito.
S. Preghiamo.

Orazione o colletta (dal proprio del giorno)
Epistola (dal proprio del giorno) seduti
Graduale, tratto, sequenza (dal proprio del giorno)

Segue:
In piedi
S. Dòminus vobìscum.
M. Et cum spìritu tuo.
S. Sequentia (aut Inìtium) sancti + Evangèlii secundum N.
M. Gloria Tibi, Dòmine  S. Il Signore sia con voi.
M. E con il tuo spirito.
S. Seguito (o Inizio) del Santo + Vangelo secondo N.
M. Gloria a Te, o Signore.

VANGELO (dal Proprio del giorno)

CREDO
Può essere recitato da Sacerdote e fedeli ad una voce sola. È la solenne professione di fede

S. Credo in unum Deum
Patrem Omnipotèntem, factòrem caeli et terrae, visibìlium òmnium et invisibìlium.
Et in unum Dòminum, Iesum Christum, Fìlium Dei Unigènitum.
Et ex Patre natum ante òmnia saècula.
Deum de Deo, Lumen de Lùmine, Deum verum de Deo vero.
Gènitum, non factum, consubstantiàlem Patri; per Quem òmnia facta sunt.
Qui propter nos hòmines et propter nostram salùtem descèndit de caelis.
(Hic genuflèctunt omnes) Et incarnàtus est de Spìritu Sancto ex Marìa Vìrgine; et homo factus est.
(Surgunt) Crucifìxus ètiam pro nobis; sub Pòntio Pilàto passus et sepùltus est.
Et resurrèxit tèrtia die, secùndum Scriptùras.

Et ascèndit in caelum, sedet ad dèxteram Patris.
Et ìterum ventùrus est cum glòria iudicàre vivos et mòrtuos; cuius Regni non erit finis.
Et in Spìritum Sanctum, Dòminum et vivificàntem, qui ex Patre Filiòque procèdit.

Qui cum Patre et Fìlio simul adoràtur et conglorificàtur; qui locùtus est per Prophètas.
Et Unam, Sanctam, Cathòlicam et Apostòlicam Ecclèsiam.
Confìteor unum Baptìsma in remissiònem peccatòrum.
Et expecto resurrectiònem mortuòrum.
Et vitam + ventùri saèculi. Amen.

S. Credo in un solo Dio.
Padre Onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili.
E in un solo Signore: Gesù Cristo, l’unico Figlio di Dio.
Nato dal Padre prima che il tempo esistesse.
Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero.
Generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo Suo è stata creata ogni cosa.
A causa di noi uomini e della nostra salvezza Egli è disceso dal Cielo.
(In ginocchio) E si è incarnato, per opera dello Spirito Santo, nel grembo della Vergine Maria, e si è fatto Uomo.
(In piedi) Per noi è stato addirittura crocifisso; è morto ed è stato sepolto sotto Ponzio Pilato.
Ed è risorto nel terzo giorno, secondo le Scritture.
Ed è salito al Cielo, siede alla destra del Padre.

E di nuovo verrà, in gloria, per giudicare i vivi e i morti; il Suo Regno non avrà fine.
E credo nello Spirito Santo, che è il Signore e dà la Vita; Questi procede dal Padre e dal Figlio.
E’ adorato con il Padre e il Figlio e riceve lo stesso onore; ha parlato per bocca dei Profeti.
Credo la Chiesa, Una, Santa, Cattolica e Apostolica.
Riconosco un solo Battesimo per la remissione dei peccati.
E attendo la resurrezione dei morti.
E la vita + del mondo che verrà. Amen.

OFFERTORIO
Si entra nella celebrazione del sacrificio

S. Dòminus vobìscum.
M. Et cum spìritu tuo.
S. Orèmus. 

S. Il Signore sia con voi.
M. e con il tuo spirito.
S. Preghiamo.

ANTIFONA ALL’OFFERTORIO (dal Proprio del giorno)
Al termine dell’Antifona: il Sacerdote offre il pane e il vino, poi si purifica con la lavanda delle mani, recitando sottovoce le preghiere di preparazione al Sacrificio. Infine il celebrante si volta verso i fedeli e li invita a pregare con lui
Seduti

S. Orate fratres, ut meum ac vestrum sacrificium acceptabile fiat apud Deum Patrem omnipotentem.
M. Suscipiat Dominus sacrificium de manibus tuis, ad laudem et gloriam nominis sui, ad utilitatem quoque nostram, totiusque Ecclesiae suae sanctae.
S. Amen. 

S. Pregate, fratelli, perché il Sacrificio mio e vostro riesca gradito presso Dio, Padre Onnipotente.
M. Il Signore riceva questo Sacrificio dalle tue mani, per la lode e la gloria del >Suo Nome, nonché per il bene nostro e di tutta la sua santa Chiesa.
S. Amen.

SECRETA (dal Proprio del giorno)
E’ essenzialmente una preghiera sulle offerte in cui si fa oblazione stessa del Sacrificio

PREFAZIO DELLA SS.MA TRINITÀ (se il Proprio non indica altrimenti)
In piedi
S. Dòminus vobìscum.
M. Et cum spìritu tuo.
S. Sursum corda.
M. Habèmus ad Dòminum.
S. Gràtias agàmus Dòmino Deo nostro.
M. Dignum et iustum est.

prefazio
S. Vere dignum et justum est, aequum et salutàre, nos tibi semper et ubìque gràtias àgere: Dòmine sancte, Pater omnìpotens, aetèrne Deus: Qui cum Unigènito Fìlio tuo et Spìritu Sancto, unus es Deus, unus es Dòminus; non in unìus singularitàte persònae, sed in unìus Trinitàte substàntiae. Quod enim de tua glòria, revelànte te, crèdimus, hoc de Fìlio tuo, hoc de Spìritu Sancto, sine differèntia discretiònis sentìmus; ut in confessiòne verae sempiternaèque Deitàtis, et in persònis proprìetas et in essèntia ùnitas et in maiestàte adorètur aequàlitas. Quam laudant Angeli atque Archangeli, Chèrubim quoque ac Sèraphim, qui non cessant clamare cotìdie, una voce dicèntes: 

S. Il Signore sia con voi.
M. E con il tuo spirito.
S. In alto i cuori.
M. Sono rivolti al Signore.
S. Rendiamo grazie al Signore, nostro Dio.
M. E’ cosa buona e giusta.
S. E’ veramente cosa buona e giusta, doverosa e salvifica, che noi ti rendiamo grazie sempre e in ogni luogo, o Signore santo, Padre Onnipotente, Dio eterno: con il tuo unico Figlio e con lo Spirito Santo, Tu sei un solo Dio, un solo Signore; non nell’unità di una singola persona, ma nella Trinità di una singola sostanza. Infatti ciò che, per tua rivelazione, crediamo della tua gloria, lo crediamo anche del Figlio e dello Spirito, senza distinzioni di sorta; così, riconoscendo la Divinità vera ed eterna, adoriamo le tre Persone distinte, la loro unica Natura, la loro uguale Maestà. Essa lodano Angeli e Arcangeli, Cherubini e Serafini, che non cessano di proclamarla ogni giorno, dicendo all’unisono:

SANCTUS

All’inizio dell’inno, il campanello esorta al raccoglimento.

Sanctus, Sanctus, Sanctus, Dòminus Deus Sàbaoth. Pleni sunt caeli et terra glòria tua. Hosànna in excèlsis.
Benedìctus qui venit + in nòmine Dòmini. Hosànna in excèlsis. 

Santo, Santo, Santo il Signore Dio degli Eserciti. I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Osanna nell’alto dei cieli.
Benedetto colui che viene + nel nome del Signore. Osanna nell’alto dei cieli.

CANONE ROMANO
In ginocchio.

La grande preghiera eucaristica, insieme con la formula della consacrazione, è recitata quasi tutta sottovoce, il sacro silenzio serve ad unire meglio l’offerta di noi stessi a quella del Pane e del Vino, che si compie per mezzo del Sacerdote.

Preghiera per la Chiesa e  i presenti – Intercessione dei Santi

Il celebrante offre il Sacrificio della Messa per il tramite di Gesù Cristo, unico Sacerdote; quindi ricorda le necessità della Chiesa, del Papa e dei Vescovi; poi i fedeli presenti. Infine invoca per sé e per loro l’intercessione potente dei santi Apostoli e dei Martiri, perché il Sacrificio possa «disporre i nostri giorni» nella Pace di Cristo.

I Ministri salgono a inginocchiarsi sulla predella dell’altare.
Impersonando Cristo stesso, di cui ripete religiosamente tutti i gesti, il celebrante pronuncia lentamente sul pane e sul vino poi, le parole che Gesù pronunciò istituendo l’eucarestia, lavigilia della sua passione.
Il Sacerdote, appena consacrata l’Ostia, si genuflette e poi La eleva; il campanello risuona come invito all’adorazione.

Consacrazione

suono della campanella

 

Qui pridie quam paterétur accépit panem in sanctas ac venerábiles manus suas et elevátis óculis in coélum, ad te Deum Patrem Suum omnipoténtem, tibi grátias ágens, bene+díxit, fregit, dedítque discípulis suis, dicens:

«ACCÍPITE, ET MANDUCÁTE EX HOC ÓMNES:

HOC EST ENIM CORPUS MEUM»

Genuflessione ed ostensione dell’Ostia consacrata. La campanella suona tre volte

Símili modo póstquam cenátum est accípiens et hunc præclárum cálicem in sanctas ac venerábiles manus suas: item, tibi grátias ágens bene+díxit , dedítque discípulis suis, dicens:

«ACCÍPITE ET BIBÍTE EX EO ÓMNES:

HIC EST ENIM CALIX SÁNGUINIS MEI,

NOVI ET AETÉRNI TESTAMÉNTI:

MYSTÉRIUM FÍDEI:

QUI PRO VOBIS ET PRO MULTIS EFFUNDÉTUR

IN REMISSIÓNEM PECCATÓRUM.

HAEC QUOTIESCÚMQUE FECÉRITIS, IN MEI MEMÓRIAM FACIÉTIS»

 

Genuflessione ed ostensione del Calice col Vino consacrato. La campanella suona

tre volte

Unde et mémores, Dómine, nos servi tui, sed et plebs tua sancta, eiúsdem Christi Fílii tui, Dómini nostri, tam beátae passiónis, nec non et ab ínferis resurrectiónis, sed et in coélos gloriósae ascensiónis: offérimus praeclárae maiestáti tuae, de tuis donis, ac datis hóstiam + puram, hóstiam + sanctam, hóstiam + immaculátam, Panem + sanctum vitae aetérnae et cálicem + salútis perpétuae.

Supra quæ propítio ac seréno vultu respícere dignéris: et accépta habére, sícuti accépta habére dignátus es múnera púeri tui iusti Abel, et sacrifícium Patriárchae nostri Abrahae: et quod tibi óbtulit summus sacérdos tuus Melchísedech, sanctum sacrifícium, immaculátam hóstiam.

Supplices te rogámus, omnípotens Deus: iube haec perférri per manus sancti Angeli tui in sublíme altáre tuum, in conspéctu divinae maiestátis tuae: ut quotquot ex hac altáris participatióne sacrosánctum Fílii tui Cór+pus et Sán+guinem sumpsérimus ómni benedictióne coelésti et grátia repleámur. Per eúmdem Christum Dóminum nostrum. Amen.

Suono della campanella

Il Quale nella vigilia della Passione, preso il pane nelle Sue sante e venerabili mani, levati gli occhi al cielo, rendendo grazie a Te, Dio Padre onnipotente, lo +benedisse, lo spezzò e lo diede ai Suoi discepoli, dicendo:

«PRENDETE E MANGIATENE TUTTI:

QUESTO È IL MIO CORPO.»

Genuflessione ed ostensione dell’Ostia consacrata. La campanella suona tre volte

Allo stesso modo, dopo la cena, prese nelle Sue sante e venerabili mani anche questo glorioso calice: di nuovo rendendoTi grazie, lo +benedisse, e lo diede ai Suoi discepoli, dicendo:

 

«PRENDETE E BEVETENE TUTTI:

QUESTO È IL CALICE DEL MIO SANGUE,

PER LA NUOVA ED ETERNA ALLEANZA:

MISTERO DELLA FEDE:

CHE PER VOI E PER MOLTI SARÀ VERSATO

IN REMISSIONE DEI PECCATI.

OGNI VOLTA FARETE QUESTO, LO FARETE IN MEMORIA DI ME.»

 

Genuflessione ed ostensione del Calice col vino consacrato. La campanella suona tre volte

ONDE anche noi Tuoi servi, o Signore, come pure il Tuo santo popolo, ricordando la beata Passione del medesimo Cristo Tuo Figlio, nostro Signore, e certo anche la sua Risurrezione dagli inferi e la sua gloriosa Ascensione in cielo: offriamo all’eccelsa Tua maestà, tra le cose che ci hai donate e date, l’Ostia +pura, l’Ostia +santa, l’Ostia +immacolata, il Pane +santo della vita eterna e il Calice + della perpetua salvezza. Sopra questi doni, con propizio e sereno volto, dégnati di volgere lo sguardo e di gradirli, come degnasti gradire i doni del Tuo giusto servo Abele e il sacrificio del nostro Patriarca Abramo e quello che ti offrí il Tuo sommo sacerdote Melchisedech; santo sacrificio, immacolata ostia.

SUPPLICI Ti preghiamo, o Dio onnipotente: comanda che questi doni, per le mani dell’Angelo Tuo santo, vengano portati sul Tuo sublime altare, al cospetto della Tua divina maestà, affinché quanti, partecipando a questo altare, riceveremo il sacrosanto +Corpo e +Sangue del Tuo Figlio, veniamo ricolmi d’ogni celeste benedizione e grazia. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Memoria della Passione– Supplica al Padre – Preghiera per i Defunti
Il Sacerdote ricorda la Morte e la Resurrezione di Gesù e prega Dio Padre di accettare l’Offerta del Suo Figlio, ripresentata sull’altare, e di elargire «la pienezza di ogni grazia e benedizione celeste» a quanti si accosteranno al Sacramento. Quindi intercede per le anime dei Defunti e, in particolare, per quella che si vuol ricordare.
E, infine, per sé stesso e per tutti i presenti chiede misericordia, invocando l’intercessione dei Martiri e dello stesso Gesù, Autore del Sacramento:

Per sé stesso e per i presenti
S. (Percutit sibi pectus semel, dicens:)Nobis quoque peccatòribus fàmulis tuis, de multitùdine miseratiònum tuàrum speràntibus,… 

S. (Si batte una volta il petto, dicendo:) Anche a noi, peccatori, Tuoi ministri, che speriamo nella Tua infinita Misericordia…

Piccola elevazione
Si può dare un colpo di campanello. La grande preghiera finisce.
S. Per ip + sum, et cum ip + so, et in ip + so, est tibi Deo Patri + omnipotènti, in unitàte Spìritus + Sancti, omnis honor et glòria, per òmnia saècula saeculòrum.
M. Amen. 

S. Per Cristo, con Cristo e in Cristo, a Te, Dio, Padre Onnipotente, nell’unità dello Spirito Santo, va ogni onore e gloria, per tutti i secoli dei secoli.
M. Amen.

PATER NOSTER
In piedi:
Preparazione alla Comunione recitando la preghiera di Gesù.
S. Praecèptis salutàribus mòniti et divina institutiòne formàti, audèmus dìcere:
Pater noster, qui es in caelis: sanctificètur nomen tuum: advèniat regnum tuum: fiat volùntas tua, sicut in caelo, et in terra. Panem nostrum cotidiànum da nobis hòdie, et dimìtte nobis dèbita nostra, sicut et nos dimìttimus debitòribus nostris. Et ne nos indùcas in tentatiònem.

M. Sed lìbera nos a malo. 

S. Ammoniti dagli ordini che salvano e formati dall’insegnamento di Dio, osiamo dire:
Padre nostro, che sei nei Cieli, sia santificato il Tuo Nome; vanga il Tuo regno; sia fatta la Tua Volontà, come in Cielo, così in Terra; dacci oggi il nostro Pane quotidiano e rimetti a noi i nostri debiti, così come noi li rimettiamo ai nostri debitori. E non ci indurre in tentazione.

M. Ma liberaci dal male.

Il Sacerdote prosegue sottovoce:
S. Libera nos, quaèsumus, Dòmine, ab omnibus malis, praetèritis, praesèntibus et futùris; et intercedènte beàta et gloriòsa semper Virgìne Dei Genitrìce Marìa, cum beàtis Apòstolis Tuis Petro et Paulo, atque Andrèa et omnibus Sanctis, da propìtius pacem in dièbus nostris: ut ope misericòrdiae tua adiùti, et a peccato simus sempre liberi et ab omni perturbatiòne secùri. Per eùndem Dòminum nostrum Iesum Christum, Fìlium Tuum, Qui tecum vivit et regnat in unitàte Spìritus Sancti, Deus, per òmnia saècula saeculòrum.
M. Amen. 

S. Ti preghiamo, o Signore: liberaci da tutti i mali, passati, presenti e futuri; per l’intercessione della Santa e gloriosa Maria, sempre Vergine e Madre di Dio, dei Tuoi Santi Apostoli Pietro, Paolo e Andrea, e di tutti i Santi, concedi, benevolo, la pace ai nostri giorni, in modo che, soccorsi dalla Tua Misericordia, restiamo sempre liberi dal peccato e sicuri da ogni tentazione. Per il nostro Signore Gesù Cristo, Tuo Figlio, che vive e regna con Te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
M. Amen.

AGNUS DEI
S. Pax Domini sit semper vobìscum.
M. Et cum spìritu tuo.
S. (secreto) Haec commìxtio et consecràtio Còrporis et Sànguinis Dòmini nostri Iesu Christi fiat accipièntibus nobis in vitam aetèrnam. Amen.
S. e M.: Agnus Dei, qui tollis peccàta mundi, miserère nobis.
Agnus Dei, qui tollis peccàta mundi, miserère nobis.
Agnus Dei, qui tollis peccàta mundi, dona nobis pacem. 

S. La Pace del Signore sia sempre con voi.
M. E con il tuo spirito.
S. (sottovoce) Questa santa unione del Corpo e del Sangue di Gesù Cristo, nostro Signore, sia fonte di vita eterna per noi che la riceviamo. Amen.
S. e M.: Agnello di Dio, che porti i peccati del mondo, abbi pietà di noi.
Agnello di Dio, che porti i peccati del mondo, abbi pietà di noi.
Agnello di Dio, che porti i peccati del mondo, donaci la pace.

COMUNIONE DEL CELEBRANTE
Il Sacerdote si prepara alla Comunione recitando, sottovoce, alcune preghiere; a voce più alta:

S. Dòmine, non sum dignus (et sequitur secreto) ut intres sub tectum meum; sed tantum dic verbo set sanàbitur ànima mea. (ter)
S. Signore, io non sono degno (e prosegue sottovoce) che tu entri sotto il mio tetto; ma di’ soltanto una parola e la mia anima sarà guarita. (tre volte)

Ogni Domine, non sum dignus è sottolineato da un colpo di campanello.

Quindi il sacerdote assume il Corpo – e poi il  Sangue – di Cristo.

SECONDO CONFITEOR DEI FEDELI E ASSOLUZIONE
Circa l’assoluzione, vale quanto si è detto sopra.

COMUNIONE DEI FEDELI
In ginocchio.
Il Sacerdote mostra l’Ostia e dice:
S. Ecce Agnus Dei: ecce Qui tollit peccata mundi.
M. Dòmine, non sum dignus ut intres sub tectum meum; sed tantum dic verbo et sanàbitur ànima mea. (ter) 

S. Ecco l’Agnello di Dio: ecco Colui che porta i peccati del mondo.
M. Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto; ma di’ soltanto una parola e la mia anima sarà guarita. (tre volte)

La Comunione si distribuisce presso l’altare, alla balaustra; i fedeli si inginocchiano e ricevono il Corpo di Cristo in bocca. Ad ogni comunicando, il sacerdote dice:

S. Corpus Dòmini nostri Iesu Christi custòdiat ànimam tuam in vitam aetèrnam. Amen.

S. Il Corpo di Gesù Cristo, nostro Signore, custodisca la tua anima per la vita eterna. Amen.

Quindi non è necessario che il fedele risponda Amen a sua volta.

COMMUNIO (dal Proprio del giorno)
Può essere cantata durante la Comunione dei fedeli, oppure letta dal celebrante, una volta che questi, distribuite le Sacre Specie, si è purificate le dita.
E’ seguita da:
In piedi
S. Dòminus vobìscum.
M. Et cum spìritu tuo.
S. Orèmus. 

S. Il Signore sia con voi.
M. E con il tuo spirito.
S. Preghiamo.

POSTCOMMUNIO (dal Proprio del giorno)

CONGEDO
S. Dòminus vobìscum.
M. Et cum spìritu tuo.
S. Ite, Missa est.
M. Deo gràtias. 

S. Il Signore sia con voi.
M. E con il tuo spirito.
S. Andate, la Messa è finita.
M. Rendiamo grazie a Dio.

Il Sacerdote bacia l’altare e impartisce la benedizione
In ginocchio
S. Benedìcat vos Omnìpotens Deus, Pater et Fìlius + et Spìritus Sanctus.
M. Amen. 

S. Vi benedica Dio Onnipotente, Padre e Figlio + e Spirito Santo.
M. Amen.

ULTIMO VANGELO
In piedi
S. Dòminus vobìscum.
M. Et cum spìritu tuo.
S. Initium + sancti Evangelii secundum Ioannem.
M. Glòria tibi, Dòmine.
S. In principio erat Verbum et Verbum erat apud Deum, et Deus erat Verbum. Hoc erat in principio apud Deum. Omnia per ipsum facta sunt, et sine ipso factum est nihil quod factum est; in ipso vita erat, et vita erat lux hominum; et lux in tenebris lucet, et tenebrae eam non comprehenderunt. Fuit homo missus a Deo cui nomen erat Joannes. Hic venit in testimonium, ut testimonium perhiberet de lumine, ut omnes crederent per illum. Non erat ille lux, sed ut testimonium perhiberet de lumine. Erat lux vera quae illuminat omnem hominem venientem in hunc mundum. In mundo erat, et mundus per ipsum factus est et mundus eum non cognovit. In propria venit, et sui eum non receperunt. Quotquot autem receperunt eum, dedit eis potestatem filios Dei fieri; his qui credunt in nomine eius, qui non ex sanguinibus, neque ex voluntate carnis, neque ex voluntate viri, sed ex Deo nati sunt. (Omnes genuflectunt cum dicitur:) ET VERBUM CARO FACTUM EST, (Et surgunt) et habitavit in nobis: et vidimus gloriam ejus, gloriam quasi Unigenti a Patre, plenum gratiae et veritatis.
M. Deo gràtias.

S. Il Signore sia con voi.
M. E con il tuo spirito.
S. Prologo del Vangelo secondo Giovanni.
M. Gloria a Te, o Signore.
S. In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Questi era in principio press Dio. Tutte le cose sono state create per mezzo di Lui, e senza di Lui nulla è stato creato di ciò che è stato creato; in Lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; e la luce risplende nelle tenebre, ma gli uomini non l’hanno compresa. Ci fu un uomo, mandato da Dio, il cui nome era Giovanni. Egli venne come testimone, per rendere testimo¬nianza alla luce, affinché tutti credessero per suo tramite. Non era egli la luce, ma venne per rendere testimonianza alla luce. C’era la luce vera, che illumina ogni uomo che viene in questo mondo. Egli era nel mondo e il mondo è stato creato per mezzo di Lui, ma il mondo non L’ha riconosciuto. E’ venuto in casa Sua e i Suoi non L’hanno accolto. Ma, a quanti L’hanno accolto, Egli ha concesso il potere di diventare figli di Dio; a questi, che credono nel Suo Nome, che non sono nati dal sangue, né da volere di carne o di uomo, ma da Dio. (Tutti si inginocchiano) E IL VERBO SI E’ FATTO CARNE (Si alzano) ed è venuto ad abitare in mezzo a noi. E noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come di Unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità.
M. Rendiamo grazie a Dio.

PREGHIERE DI LEONE XIII
S. Ave, Maria,…
M. Sancta Maria,… (ter)
S. e M. Salve Regina (aut alia Antìphona, secundum Proprium tèmporis).
S. Ora pro nobis, Sancta Dei Gènitrix.
M. Ut digni efficiàmur promissiònibus Christi.

S. Orèmus.
Deus, refùgium nostrum et virtus, pòpulum ad te clamàntem propìtius rèspice; et intercedènte gloriosa et immaculàta Vergine Dei Genitrice Marìa, cum beàto Iòseph eius sponso ac beàtis Apòstolis tuis Petro et Paulo, et omnibus Sanctis, quas pro conversiòne peccatòrum, pro libertàte et exaltatiòne Sanctae Matris Ecclèsiae, preces effùndimus, misèricors et benìgnus exàudi. Per eùndem Christum, Dòminum nostrum.
M. Amen.
S. Sancte Mìchael Archàngele, defènde nos in proèlio; contra nequìtiam et insìdias Diàboli esto praesìdium. Imperet illi Deus, sùpplices deprecàmur; tuque, Princeps milìtiae caelèstis, Sàtanam aliòsque spìritus malìgnus, qui ad perditiònem animàrum pervagàntur in mundo, divìna virtùte in infèrnum detrùde.

M. Amen.
S. Cor Iesu sacratìssimum.
M. Miserère nobis. (ter) 

S. Ave, Maria,…
M. Santa Maria,…
S. e M. Salve Regina (o un’altra Antifona, secondo il tempo liturgico).
S. Prega per noi, santa Madre di Dio.
M. Affinché siamo resi degni delle promesse di Cristo.
S. Preghiamo.
O Dio, nostro rifugio, nostra forza, guarda con benevolenza il popolo che ti invoca e, per intercessione della gloriosa Maria Immacolata, Vergine e Madre di Dio, di S. Giuseppe suo sposo, dei tuoi santi Apostoli Pietro e Paolo e di tutti i Santi, esaudisci, Tu che sei buono e misericordioso, le preghiere che ti rivolgiamo per la conversione dei peccatori, la libertà e il trionfo della Santa Madre Chiesa. Per Cristo, nostro Signore.
M. Amen.
S. San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia; proteggici dalle insidie malvagie del Diavolo. Supplichevoli preghiamo che Dio lo sottometta; e tu, Capo dell’esercito celeste, con la forza che da Dio ti viene, ricaccia nell’inferno Satana e gli altri spiriti maligni che si aggirano nel mondo per trascinare le anime alla rovina.
M. Amen.
S. Santissimo Cuor di Gesù.
M. Abbi pietà di noi.