PARROCCHIA
SANT’ANDREA APOSTOLO
TORTOLI’

ORARI SANTA MESSA
FESTIVI: 07.30 -- 10.00 -- 17.00
FERIALI: 17.00
Domenica 16 MARZO
II Domenica di Quaresima
MAESTRO, E' BELLO PER NOI
ESSERE QUI
Dalla nube luminosa,
si udì la voce del Padre:
«Questi è il mio Figlio,
l’amato: ascoltatelo!»

Nella Trasfigurazione, Gesù è indicato come la vera speranza dell’uomo e come l’apogeo dell’Antico Testamento. Luca parla dell’“esodo” di Gesù, che contiene allo stesso tempo morte e risurrezione.
I tre apostoli, vinti dal sonno, che rappresenta l’incapacità dell’uomo di penetrare nel Mistero, sono risvegliati da Gesù, cioè dalla grazia, e vedono la sua gloria. La nube, simbolo dell’immensità di Dio e della sua presenza, li copre tutti. I tre apostoli ascoltano le parole del Padre che definiscono il Figlio come l’eletto: “Questi è il Figlio mio, l’eletto, ascoltatelo”. Non c’è altro commento. Essi reagiscono con timore e stupore. Vorrebbero attaccarsi a questo momento, evitare l’attimo seguente della discesa dalla montagna e il suo fardello di abitudine, di oscurità, di passione.
La Gloria, Mosè ed Elia, scompaiono. Non rimane “che Gesù solo”, sola verità, sola vita e sola via di salvezza nella trama quotidiana della storia umana. Questa visione non li solleverà dal peso della vita di tutti i giorni, spesso spogliata dello splendore del Tabor, e neanche li dispenserà dall’atto di fede al momento della prova, quando i vestiti bianchi e il viso trasfigurato di Gesù saranno strappati e umiliati. Ma il ricordo di questa visione li aiuterà a capire, come spiega il Prefazio della Messa di oggi, “che attraverso la passione possiamo giungere al trionfo della risurrezione”.
Don Piero
PREGHIAMO
O Padre,
che ci chiami
ad ascoltare
il tuo amato Figlio,
guidaci con la tua parola,
perché purificati
interiormente,
possiamo godere
la visione della tua gloria.
Amen!
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Via Crucis
ogni venerdì di Quaresima
ore 18.00

DOMENICA 23 MARZO
SU NENNIRI
Alla Santa Messa delle ore 10.00
verranno distribuiti i semi per "Su Nenniri"
per essere seminati, fatti crescere ed essere pronti
per il Giovedì Santo 17 aprile

"Grazie per le preghiere, prego per voi"
«
Vorrei ringraziare tutti coloro che mi stanno mostrando la loro vicinanza nella preghiera: grazie di cuore a tutti! Prego anch’io per voi - fa sapere il Pontefice - Il Papa si rivolge quindi al volontariato, definendolo «profezia e segno di speranza, perché testimonia il primato della gratuità, della solidarietà e del servizio ai più bisognosi», nelle «nostre società troppo asservite alle logiche del mercato, dove tutto rischia di essere soggetto al criterio dell’interesse e alla ricerca del profitto». Di qui il grazie del Papa ai volontari, già espresso del resto nell'omelia, «per la vicinanza e la tenerezza con cui vi prendete cura degli altri, risvegliando in loro la speranza» . non nasconde a tal proposito di stare facendo esperienza di questa tenerezza proprio in questi suoi giorni al Gemelli. «Nel mio prolungato ricovero qui in Ospedale, anch’io sperimento la premura del servizio e la tenerezza della cura, in particolare da parte dei medici e degli operatori sanitari, che ringrazio di cuore. E mentre sono qui, penso a tante persone che in diversi modi stanno vicino agli ammalati e sono per loro un segno della presenza del Signore. Abbiamo bisogno di questo, del “miracolo della tenerezza”, che accompagna chi è nella prova portando un po’ di luce nella notte del dolore».
a cura di Marco Ladu

Festa di San Giuseppe19 Marzo
A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio, insieme con quello della tua Santissima Sposa. …
Proteggi, o provvido Custode della Divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo; allontana da noi, o Padre amantissimo, la peste di errori e di vizi che ammorba il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta contro il potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore...
San Giuseppe, sposo di Maria
prega per noi
e per le nostre famiglie

PREGHIERA
PER IL PAPA
Oh! Padre quanto sei buono
con chi crede in Te e a Te si affida! Amicizia con Dio, beatitudine dei suoi fedeli, ricchezza che nessuna altra cosa uguaglia, chi ti possiede non è mai solo né sente l'amaro della disperazione. Non annulli il dolore, santa amicizia, perché il dolore fu sorte di un Dio incarnato e può esser sorte dell'uomo. Ma rendi questo dolore dolce nel suo amaro e vi mescoli una luce e una carezza che, come tocco celeste, sollevano la croce. Padre sia fatta la tua Volontà!
QUARESIMA
meditiamo l'Amore e i Dolori di Gesù per noi

L'Uomo-Dio, che aveva in Sé la perfezione della bellezza fisica, perché Figlio di Dio e della Donna senza macchia, apparve allora, agli occhi di chi lo guardava con amore, con curiosità o con occhio sprezzante, brutto: un "verme", come dice Davide, l'obbrobrio degli uomini, il rifiuto della plebe.
L'Amore per il Padre e per le creature del Padre suo ha portato Gesù ad abbandonare il suo corpo a chi lo percoteva, ad offrire il suo volto a chi lo schiaffeggiava e sputacchiava, a chi credeva fare opera meritoria strappandogli le chiome, svellendogli la barba, trapassandogli la testa con le spine, rendendo complice anche la terra e i suoi frutti dei tormenti inflitti al suo Salvatore, slogandogli le membra, scoprendo le sue ossa, strappandogli le vesti e dando così alla sua purezza la più grande delle torture, configgendolo ad un legno e innalzandolo come agnello sgozzato sugli uncini di un beccaio, e abbaiando, intorno alla sua agonia, come torma di lupi famelici che l'odore del sangue fa ancora più feroci.
Accusato, condannato, ucciso. Tradito, rinnegato, venduto. Abbandonato anche da Dio perché su Lui erano i delitti che s'era addossato. Reso più povero del mendico derubato da briganti, perché non gli fu lasciata neppur la veste per coprire la sua livida nudità di martire. Non risparmiato neppur oltre la morte dall'insulto di una ferita e dalle calunnie dei nemici. Sommerso sotto il fango di tutti i nostri peccati, precipitato sino in fondo al buio del dolore, senza più luce del Cielo che rispondesse al suo sguardo morente, né voce divina che rispondesse al suo invocare estremo.
Isaia la dice la ragione di tanto dolore:
"Veramente Egli ha preso su di Sé i nostri mali ed ha portato i nostri dolori".


LA GIORNATA REGIONALE DEI GIOVANI 2025
organizzata dalla Conferenza Episcopale Sarda attraverso il Servizio Regionale per la Pastorale Giovanile, si terrà domenica 6 aprile 2025 presso l’Anfiteatro Comunale di Mogoro. L’evento, aperto a tutti i giovani dai 14 anni in su, sarà un’importante occasione di incontro, riflessione e festa.
Iscrizioni entro il 23 Marzo
presso l'Ufficio
della Pastorale Giovanile
della Diocesi:
grgmogoro2025@gmail.com
Nota di Redazione
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s'invita l'attento visitatore alla collaborazione,
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