PARROCCHIA
SANT’ANDREA APOSTOLO
TORTOLI’

ORARI SANTA MESSA
FESTIVI: 07.30 -- 10.00 -- 18.00
FERIALI: 18.00
DOMENICA 24 SETTEMBRE 2023
I PRIMI E GLI ULTIMI:
TUTTI OPERAI DELLA VIGNA

“…i miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie
non sono le mie vie”. Is 55,8
Con la parabola dei lavoratori chiamati a lavorare a varie ore del giorno, Gesù ci rivela l’amore misericordioso del Padre che chiama tutti a lavorare nella sua vigna e concede a tutti il suo Regno.
Con i primi, ingaggiati all’alba, il padrone concorda la paga di un denaro per il lavoro della giornata; ne chiama poi altri nelle ore successive, sino alle cinque del pomeriggio, impegnandosi a dare loro il giusto compenso. Alla fine della giornata dà ordine al fattore di dare a tutti la paga, cominciando dagli ultimi, i quali ricevono un denaro ciascuno.
I primi, visto quanto accadeva, pensano di ricevere di più. È logico pensarlo, forse anche giusto. La sorpresa nel vedersi trattare come gli ultimi li porta alla mormorazione contro il padrone: «questo non è giusto, una sola ora di lavoro non merita la stessa paga di un’intera giornata!». Anche noi siamo portati a condividere questi sentimenti. Ma è proprio qui il messaggio centrale della parabola che evidenzia la distanza tra il modo di pensare di Gesù e il nostro. Gesù presenta un personaggio assolutamente eccezionale, un padrone che non paga in base ai meriti, ma al suo amore. Gesù rivela un volto, o meglio un cuore di Dio tutto diverso, molto più grande di quello che noi pensiamo. Diverso per la misericordia e il perdono. Ciò che non riusciamo a comprendere è un Dio troppo buono, un Dio che dona gratuitamente il Regno a chi, secondo noi, non lo merita.
Don Piero
PREGHIAMO
Padre buono,
tu non guardi ai meriti, ma giudichi secondo
la misura infinita
della tua misericordia:
fa che non ci chiudiamo nella nostra giustizia,
ma ci apriamo
alla tua infinita bontà
che ama tutti
con attenzione particolare a quanti sono piccoli
e non contano.
Amen!
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Siamo pronti alla misericordia?
Il perdono ricevuto da Dio e da donare a nostra volta al prossimo, non come una buona azione facoltativa, ma come comportamento fondamentale per dirsi cristiani. Questo al centro del pensiero di Papa Francesco all’Angelus di questa domenica ."Non dimentichiamo com’è il modo di Dio - aggiunge il Papa -: Dio è vicino, compassionevole e tenero, così è il modo di essere di Dio". E prosegue: Il messaggio di Gesù è chiaro: Dio perdona in modo incalcolabile, eccedendo ogni misura. Lui è così, agisce per amore e per gratuità. Dio non si compra, Dio è gratuito, tutto è gratuità. Noi non possiamo ripagarlo ma, quando perdoniamo il fratello o la sorella, lo imitiamo. Perdonare non è dunque una buona azione che si può fare o non fare: è una condizione fondamentale per chi è cristiano. Il Papa spiega che il perdono connota il cristiano perché ognuno di noi “è un perdonato o una perdonata”. La misericordia di Dio è infinita e ineguagliabile, afferma, ma perdonandoci reciprocamente possiamo dare testimonianza del suo amore e spargerlo intorno a noi: Fuori del perdono, infatti, non c’è speranza; fuori del perdono non c’è pace. Il perdono è l’ossigeno che purifica l’aria inquinata dall’odio, è l’antidoto che risana i veleni del rancore, è la via per disinnescare la rabbia e guarire tante malattie del cuore che contaminano la società.
a cura di Marco LADU


Nota di Redazione
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